Vaccinazioni anti-Covid, la terza dose viene somministrata negli hub e dai medici di medicina generale

Nelle farmacie che hanno sottoscritto l'accordo solo prime e seconde dosi
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FONTE BOM Il quotidiano online della città metropolitana

 

La terza dose potrà essere inoculata soltanto negli hub vaccinali e dai medici di medicina generale, mentre le farmacie potranno continuare a somministrare la prima e la seconda dose.
Prosegue la campagna vaccinale anche con le dosi di richiamo – booster –, come da indicazioni della struttura commissariale nazionale: le Aziende sanitarie hanno ricevuto l’indicazione di procedere con le terze dosi per tutti gli over 60, senza distinzioni, oltre ai soggetti con elevata fragilità e agli ospiti e operatori delle Rsa, organizzando modalità e tempistiche di prenotazione.

La Regione ha dato il via libera alla terza dose anche per tutto il personale sanitario, sempre senza distinzione di età. Alle Aziende sanitarie la Regione ha richiesto di garantire parallelamente almeno tre percorsi per la somministrazione del booster: gli hub vaccinali, i medici di medicina generale e i servizi di sorveglianza aziendali, esclusivamente per gli operatori del Servizio sanitario regionale. Le farmacie aderenti all’accordo sottoscritto a settembre con le associazioni di categoria (elenco disponibile all’indirizzo https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccinazioni-anti-covid-in-farm...), invece, potranno continuare a somministrare la prima e la seconda dose.

Come già avvenuto per le prime due dosi, per i cittadini in regime di assistenza domiciliare programmata o integrata e in generale per i soggetti con difficoltà motorie che impediscano la deambulazione, le vaccinazioni saranno effettuate a domicilio, e verranno programmate non appena definiti gli accordi con i medici di medicina generale. Per quanto riguarda ospiti e operatori delle CRA e RSA, le Aziende sanitarie definiranno il calendario delle sedute con l’ausilio dei medici di struttura.

La terza dose booster

Nel caso degli over 80 e degli ospiti e dei lavoratori delle strutture per anziani, si tratta di dosi booster o di richiamo, che vanno somministrate dopo almeno sei mesi dall’ultima dose e sono destinate alle persone a maggior rischio di sviluppare malattia grave per condizioni di fragilità (come i grandi anziani o i soggetti ricoverati nelle Rsa) e per livello di esposizione al virus (come gli operatori socioassistenziali).
La terza dose in questi casi serve a mantenere nel tempo un adeguato livello di risposta immunitaria.
Per la dose booster è previsto l’utilizzo di uno dei due vaccini a mRNA (Comirnaty di Pfizer-Biontech e Spikevax di Moderna), indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario (Comirnaty, Spikevax, Vaxzevria di Astrazeneca e Janssen di Johnson&Johnson).

A seguire, con modalità ancora da definire, la terza dose booster sarà offerta anche al personale sanitario.

 

Data dell'articolo: 

4 Novembre 2021