Si espande il Tecnopolo "Rita Levi-Montalcini" di Bologna - sede di Ozzano

Il Sindaco Lelli: “Siamo fieri di poter ospitare sul nostro territorio un polo d'eccellenza nella ricerca nel campo delle Scienze della Vita”.
Il rendering della nuova struttura, una foto degli esterni di Fondazione IRET – soggetto gestore del Tecnopolo di Bologna-Ozzano

È un'eccellenza nel campo della ricerca, ma non è molto conosciuto se non agli addetti ai lavori. Sicuramente anche molti ozzanesi non sanno che ad Ozzano, esattamente in via Tolara di Sopra di fronte al Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università di Bologna, trovano sede i laboratori di ricerca di Fondazione IRET, come detto, un'eccellenza nel campo della ricerca scientifica. Questi sorgono nel 2011 grazie alla perseveranza, alla forza e alla tenacia di due eccellenti ricercatrici, le dottoresse Laura Calzà e Luciana Giardino che oggi ricoprono precisamente la carica di Direttore Scientifico e Presidente della Fondazione. L'interlocutore principale di Fondazione IRET è l'Università degli Studi di Bologna tramite il CIRI-SDV, ovvero il Centro Interdipartimentale di Ricerca industriale per le Scienze della Vita e Tecnologie per la Salute.  

"Nei nostri laboratori ci dedichiamo in prevalenza a tre ambiti di indagine scientifica che sono: le patologie neurologiche degenerative, tra cui Alzheimer e sclerosi multipla, la medicina rigenerativa e le malattie rare a prevalente impatto neurologico” specifica la presidente della Fondazione IRET, dottoressa Luciana Giardino. “È per noi motivo di orgoglio che, nell'ambito del piano regionale cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (PR FESR 2021-2027), la Regione Emilia-Romagna abbia assegnato un contributo di 1,5 milioni di euro al Tecnopolo di Bologna-Ozzano “Rita Levi-Montalcini”, il quale ci permetterà di ampliare la nostra struttura per rendere più agevole e più strutturato il nostro lavoro." 

Il progetto, denominato Tecnopolo BOZ RLM 2030: High Tech Lab per Ricerca e Innovazione Responsabile al servizio di malattie “senza cura” prevede infatti un ampliamento dell’attuale infrastruttura e un potenziamento tecnologico.

L’intervento strutturale consiste nella realizzazione di un sistema articolato di oltre 600 mq di superficie coperta, arrivando così ad un’area complessiva di 1400 mq.  Vengono potenziati gli spazi “laboratori” e la struttura viene dotata di uno spazio “esagono” monopiano, a richiamare il logo viola del Tecnopolo, per accogliere riunioni, seminari e convegni. È prevista inoltre un’area dedicata al “wellness cognitivo”, concretizzando, in uno spazio fisico, uno dei progetti di punta di Fondazione IRET. Fra gli interventi tecnologici, è prevista inoltre l’implementazione della microscopia avanzata con l’installazione di microscopia light sheet per campioni macroscopici: la prima in Emilia-Romagna e tra le prime a livello nazionale. 

Questo nuovo progetto di ampliamento risponde a specifiche esigenze degli enti di ricerca e delle aziende afferenti al Tecnopolo, afferma la Direttrice scientifica dottoressa Laura Calzà, quali l’accresciuta domanda di ricerca industriale e sviluppo sperimentale da parte delle aziende del territorio, nazionali ed internazionali, l’incremento della domanda tecnologica, ed un costante aumento nel numero di progetti di ricerca precompetitivi. Nella realizzazione della nuova infrastruttura sono stati inoltre prefissati importanti obiettivi ecologici, tra cui l’alimentazione a regime con fonti rinnovabili, la riduzione e il successivo riequilibrio delle emissioni di CO2 e gas serra mediante un progetto di carbon offset certificato in partnership con un’azienda specializzata. Questo ulteriore ampliamento, che si aggiunge a quello di 200 mq portato a termine nel 2020, rappresenta un efficace esempio di collaborazione tra pubblico e privato nel creare sinergie reali e durevoli nel tempo, che si inseriscono nel piano strategico regionale a favore della ricerca e dell’innovazione".

 

"Come Amministrazione comunale siamo veramente fieri di ospitare, sul nostro territorio, un polo di eccellenza a livello nazionale e internazionale, grazie alla collaborazione con l'Università di Bologna, come quello di Fondazione IRET, ente gestore del Tecnopolo di Bologna-Ozzano “Rita Levi-Montalcini”. Ho avuto la fortuna, prosegue il Sindaco Luca Lelli, di poter assistere fin dall'inizio e poi, negli anni, di seguire, lo sviluppo dei laboratori di Fondazione IRET, dapprima con l'adesione nel 2015 alla Rete Alta Tecnologia, nel 2016 con l’assegnazione della gestione del Tecnopolo di Bologna “Rita Levi-Montalcini” – sede di Ozzano ed infine, nel 2020, all’ultimo ampliamento della struttura. Mi è capitato di visitare i laboratori e di toccare con mano la grande professionalità e la passione che le dottoresse Giardino e Calzà e tutti i ricercatori mettono nel loro lavoro di ricerca fatto di tante prove e tentativi, svariate ore di lavoro per arrivare ad ottenere un risultato utile per la ricerca e, nel caso del Tecnopolo di Ozzano, per la ricerca nel campo delle malattie degenerative, un ambito che purtroppo può coinvolgere tutti e che può avere un'influenza impattante sulla qualità della vita. La ricerca è importante in tutti i settori, ma nell'ambito delle Scienze della Vita lo è ancora di più".  

Data dell'articolo: 

14 Febbraio 2024